





Nel 1200 il centro storico era diviso in decarcie, come risulta fin dai primi documenti disponibili. La loro esistenza nella vita istituzionale cittadina, attestata dagli statuti comunali del 1544, viene a scomparire sulla fine del secolo XVI; nei primi decenni del ’600 sono solo un retaggio del passato e nelle fonti si inizia a parlare di ‘Rione di sotto’ e ‘Rione di sopra’ (dabbàlle e dammònte. La delimitazione spaziale delle decarcie si è basata sulla scorta di alcune fonti archivistiche, come protocolli notarili dei secoli citati e di alcuni stati delle anime della parrocchia di S. Clemente della prima metà del ‘600. Gli stemmi e i colori, proposti dall’associazione Palio delle Decarcie cono quelli di una delle famiglie nobili più rappresentative della decarcìa e precisamente: Collicello (famiglia Foschi, colori: rosso e giallo); Portella (Toruzzi, colore azzurro); Castello (Palombi-Mancinelli, azzurro e celeste); San Salvatore (Filippi, azzurro e giallo); Santa Maria in Trivio (Ginnetti, rosso e bianco); Santa Lucia (Antonelli, bianco e blu). Sul loro numero e denominazione, questa la realtà consolidata dei secc. XV-XVI, Santa Maria del Trivio, da piazza Garibaldi a piazza Cairoli e dintorni. Comprende le chiese di santa Maria Assunta in Cielo, detta del Trivio, e di santa Apollonia; Santa Lucia, nella zona nord-orientale. Comprende la chiesa di santa Lucia e l’ex convento del Carmine; San Salvatore nella zona orientale. Comprende la chiesa di San Salvatore e le case medioevali del centro storico; Castello, la parte alta della città. Comprende piazza Cesare Ottaviano Augusto, il Palazzo Comunale, il Palazzo che ospitava il Delegato Apostolico, le chiese di santa Maria del Sangue, san Michele Arcangelo e San Lorenzo, le aree con i ruderi dell’Oratorio della Santissima Concezione (detto “la Coroncina”) e della chiesa delle Stimmate di san Francesco, la Chiesa dei santi Pietro e Bartolomeo; Collicello, che comprende la chiesa di san Martino e Palazzo Romani; Portella, il quartiere intorno alla cattedrale. Comprende piazza Mazzini, la chiesa di Sant’Antonio Abate, l’ex Convento di san Francesco, piazza Caduti sul Lavoro, il Palazzo Vescovile, via san Crispino, Porta Napoletana.