

Velletri si estende circa 40 km a sud-est di Roma, nei “Castelli Romani”, lungo la via Appia. Si estende su una superficie di 113,21 kmq sul versante sud-orientale del cratere del Vulcano Laziale, tra i 50 m s.l.m. al confine con Aprilia ai 300 del centro urbano ai 939 del Peschio. Intorno al centro cittadino, da piazza Garibaldi a viale Salvo D’Acquisto, si estende la periferia e, quindi, le campagne e la montagna. Lo stemma di Velletri, comprende vari elementi (e anche diverse versioni) che, nel corso degli anni, hanno avuto interpretazioni diverse. Gli elementi dello stemma sono: l’aquila bicipite nera accollata allo scudo, simbolo del Sacro Romano Impero; la corona sullo scudo che rappresenta il municipio; la corona imperiale sulle teste delle aquile; la rocca d’argento con tre torri merlate su fondo rosso, fondo che ricorda la bandiera imperiale; i tre cipressi legati da un nastro rosso sono anche lo stemma dell’abbazia di Farfa, località dove, nel 1146, fu consacrato Eugenio III, il papa che nel 1151 unì definitivamente il vescovado di Velletri a quello di Ostia che, mancante di abitanti, cessò anche di essere città. Tale unificazione significò per Velletri una cospicua entrata (seimila scudi corrispondenti a centinaia di migliaia di euro) da meritare, in segno di eterna gratitudine, un inquartamento nello stemma municipale. Lo stemma di Velletri è molto simile a quello delle libere città imperiali e forse fu realizzato dopo la permanenza del cardinale Marzio Ginnetti nella città di Colonia, appunto una delle libere città imperiali. Sono in corso ricerche storico-archivistiche che forniranno nuove informazioni che noi ancora non possiamo anticipare.